Addio alle crepe nei muri con la tecnica dei microancoraggi

Le crepe nei muri di casa rappresentano i primi segnali d’allarme, a seguito dei quali è bene incaricare dei tecnici specializzati per un sopralluogo e la verifica della struttua.

Le tecniche per il risanamento del problema possono essere varie, ma quella maggiormente all’avanguardia e che ha riscontrato l’apprezzamento a livello universale, è quella dei microancoraggi con le contestuali iniezioni di resine espandenti.

I vantaggi di questa tecnica sono molteplici e riguardano principalmente la risoluzione definitiva dei cedimenti strutturali e la bassa invasività dell’intervento che viene eseguito completamente a mano con l’ausilio di piccole attrezzature portatili, che permettono di intervenire anche in ambienti angusti, dove operare con gli ancoraggi tradizionali è reso difficile e comunque estremamente invasivo.

I microancoraggi sono sistemi estremamente flessibili, che inseriti nei muri dopo aver praticato delle microperforazioni a distanze calcolate e con attrezzature ad uso manuale, determinano la stabilità dell’opera muraria e la risoluzione delle crepe nei muri. Ai microancoraggi vengono abbinate anche le iniezioni di resine espandenti laddove necessario con un ottimo risultato finale anche su murature di spessore modesto o che riportano uno stato di conservazione scarso, a prova che l’applicazione di questa tecnica ha un livello di invasività bassissimo. Tutto questo si traduce in costi di intervento estremamente contenuti, rispetto a quelli relativi all’uso di tiranti tradizionali.

Come funziona l’intervento con i microancoraggi per risolvere le crepe nei muri

La prima tappa consiste nella perforazione con l’ausilio di perforatori elettrici a rotopercussione o piccole sonde a colonna con cui si opera manualmente.

I microancoraggi vengono poi inseriti manualmente nei fori o, al massimo con l’ausilio di percussori elettrici. Viene poi creata un’intercapedine in corrispondenza del punto dove sarà localizzata la testa del microancoraggio che serve per creare lo spazio necessario alla fuoriuscita della resina espandente, che viene iniettata opportunamente dosata tramite l’uso di una pistola, regolata dall’operatore. La fase finale è rappresentata dalla cosiddetta tesatura, ovvero il conferimento della conveniente tensione all’elemento flessibile di collegamento e viene eseguita meccanicamente mediante apposite chiavi.

Questa tecnica di consolidamento e di risoluzione delle crepe nei muri è applicabile a varie strutture, tra cui:

  • Muri di contenimento, scarpate
  • Ponti, banchine e argini
  • Paratie
  • Pavimentazioni
  • Fondazioni

ecc.