Cremazione: in cosa consiste questa pratica?

La cremazione è la pratica di ridurre tramite il fuoco un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei). Si tratta di una pratica molto antica: in Asia tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all’India). Alcune culture antiche credevano che il fuoco fosse un agente di purificazione e che la cremazione illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo o che ne impedisse il ritorno tra i vivi.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la cremazione non riduce il cadavere in cenere: i resti sono frammenti ossei friabili che in un secondo momento sono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, secondo gli usi, le consuetudini o le ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un’urna, sepolte, sparse o altro.

Il più antico caso di cremazione risale ad almeno 17.000 anni fa; i resti di un corpo in parte cremato sono stati trovati nel lago Mungo, in Australia. Stando alla documentazione archeologica, sia l’inumazione che la cremazione furono praticate in Medio Oriente e in Europa a partire dall’epoca neolitica. I diversi gruppi culturali avevano le loro preferenze e divieti. Gli antichi egizi svilupparono un’intricata teologia sulla trasmigrazione dell’anima che vietava la cremazione. I babilonesi, secondo Erodoto, imbalsamavano i loro morti. Gli ittiti e i fenici praticarono sia la cremazione che la sepoltura. La cremazione in India è attestata nella cultura del cimitero H (dal 1900 a.C.), considerata la fase formativa della civiltà vedica. I Rigveda contengono dei riferimenti a tale pratica. I persiani non praticarono l’incinerazione perché proibita dallo zoroastrismo.

In Europa la cremazione si affermò nella prima età del bronzo (c. 2000 a.C.) nella pianura pannonica e lungo il medio Danubio. L’usanza divenne dominante in gran parte dell’Europa nella tarda età del bronzo con la cultura dei campi di urne (da c. 1300 a.C.). Nell’età del ferro, con la cultura di Hallstatt, l’incinerazione, sebbene ancora presente, fu lentamente sostituita dall’inumazione.

Dal 3000 a.C. fino all’epoca sub-micenea (1200-1100 a.C.) i greci praticarono l’inumazione; la cremazione apparve nell’Ellade solo intorno al XII secolo a.C. L’importanza del rito faceva sì che fosse riservata alle persone più nobili e famose. Omero nell’Iliade descrive dettagliatamente la cremazione di Patroclo, morto in duello contro Ettore.

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